La Voce dell'EnotecaLa Voce dell’Enoteca: i nostri primi Sessant’Anni

La Voce dell’Enoteca: i nostri primi Sessant’Anni

Vogliamo raccontarvi qual è la visione che ci ha guidato in tutti questi anni nel dedalo di etichette senza farci mai perdere il senso del gusto e del giusto.

Abbiamo sempre cercato di trovare equilibrio tra qualità, convenienza e sostenibilità, lottando tal volta tra il nostro personale sentire e quello che il mercato richiede.

Siamo partiti nella Bologna del 1960, vendendo il vino principalmente da noi prodotto in Romagna a Predappio, di cui siamo originari, sfuso e di poche pretese, per l’uso quotidiano, ma ricercando già un prodotto sano e verace.

Ma mano che il consumo di vino sfuso, che il cliente si imbottigliava da sé, ha lasciato il posto al prodotto in vetro, sempre più industriale, abbiamo comunque cercato di selezionare vini che continuassero ad essere genuini.

La nostra crescita negli anni ci ha stimolato a ricercare storie da raccontare, per mettere sugli scaffali non solo la qualità della materia in sé ma il patrimonio tecnico, professionale e culturale che i produttori esprimono attraverso le loro creazioni non solo enologiche ma di un’agricoltura a 360 gradi.

Abbiamo quindi esplorato il settore delle specialità alimentari, prediligendo quelle artigianali a filiera corta, rispettose di ambiente e biodiversità, prodotte in Italia.

Se da una parte non abbiamo mai perso di vista le preferenze dei nostri clienti di sempre, rispettandone il gusto talvolta di mainstream, non abbiamo avuto paura di osare con scelte più decise, proponendo vini che avendo attraversato e superato la fase della tecnica enologica ad ogni costo, hanno saputo ritrovare e reinterpretare il vino “del contadino”, ovvero chi fa il vino con la propria uva, sulla propria terra, con le proprie mani.

La nostra Mission è quella di proporre alle persone dei vini e dei prodotti alimentari che abbiano uno spessore che va al di là delle mere qualità organolettiche, cercando di comunicare loro il valore del lavoro che c’è dietro ad ogni prodotto, dalla terra alla tavola.

Tutti i giorni cerchiamo di andare comunque oltre i nostri pregiudizi personali su quello che per noi è buono e corretto, accogliendo l’opinione di chi la pensa diversamente da noi. Proprio per questo motivo questo blog darà voce non solo a noi, ma a molti dei nostri amici e collaboratori con cui siamo soliti confrontare pareri anche i più discordanti.

Senza ambizioni di Premio Pulitzer andiamo quindi a iniziare questa avventura di blogger, che racconterà del nostro lavoro, di vino, arte e cinema, cibo, musica, letteratura e ovviamente spirits, ma anche di terroirs e dell’agricoltura con le sue politiche, e di tutti gli altri temi che potranno venire in mente a noi, ai nostri collaboratori o a voi.

 

Che fil rouge dell’eno-gastronomia ci guidi!