La Scelta di AleAGRICOLTURA BIODINAMICA: perchè siamo a favore

AGRICOLTURA BIODINAMICA: perchè siamo a favore

Da un paio di settimane impazza una polemica imbarazzante sui vari media. Eminenti voci del settore mediatico hanno definito l’agricoltura biodinamica frutto di pratiche agronomiche obsolete, ammantata di uno pseudo esoterismo per non dire pratiche stregonesche. E’ stata addirittura definita una truffa ai consumatori.

Vorrei dire loro che non sono correttamente informati.

Perdonate un piccolo antefatto: un paio di anni fa, ho ricevuto una piccola eredità terriera, e a seguito di ciò ho deciso di recuperare questi terreni che erano abbandonati da oltre vent’anni. Ho studiato agricoltura sia alle scuole superiori che all’università, ma cercavo un approccio più naturale rispetto all’agricoltura convenzionale che mi era stata insegnata, quindi prima ho affrontato l’agricoltura biologica. Non mi è sembrato abbastanza. Ho quindi deciso di vedere cosa la Biodinamica fosse e proponesse. Ho utilizzato il sistema che uso di solito quando la materia non mi è chiara: interpellare persone che reputo autorevoli sull’argomento, leggere libri, seguire corsi.

Alla luce di ciò mi permetterò alcune precisazioni che spero vi aiuteranno ad avere le idee più chiare quando sentirete di nuovo parlare di agricoltura biodinamica:

  • l’agricoltura biodinamica promuove la biodiversità all’interno di quello che definisce l’organismo agricolo (non l’azienda)

  • l’agricoltura biodinamica non usa nessun tipo di fertilizzante chimico

  • l’agricoltura biodinamica promuove il recupero e il riutilizzo dei prodotti di scarto dell’organismo agricolo

  • l’agricoltura biodinamica incoraggia l’utilizzo di energie rinnovabili

  • l’agricoltura biodinamica limita all’estremo l’uso di prodotti chimici fitoterapici: di fatto è permesso solo il rame e in quantità modeste (3kgxHA all’anno)

  • l’agricoltura biodinamica incoraggia la collaborazione tra aziende agricole al fine della creazione di un organismo agricolo più vasto, efficace ed efficiente nell’uso delle risorse – adesso si chiama “fare rete”

  • l’agricoltura biodinamica predilige l’elemento uomo all’elemento macchina dove possibile, quindi crea posti di lavoro

  • l’agricoltura biodinamica può e deve essere economicamente sostenibile

  • l’agricoltura biodinamica predilige l’utilizzo del calendario lunare per le fasi operative in campo o in vigna – come d’altronde i nostri nonni

  • l‘agricoltura biodinamica produce messi che siano uva, grano, frutta, ortaggi, non produce i prodotti finiti, quelli li fa l’uomo.

Qualcuno di voi trova errori in queste affermazioni, alla luce dell’inquinamento ambientale, del cambiamento climatico e dell’abbandono delle campagne? Non credo, anzi fino qui è l’agricoltura che tutti vorremmo.

Cosa ha creato tutto questo incredibile e improvviso scalpore?  Il passaggio dalla Camera al Senato della Legge 988 in materia di regolamentazione del settore del biologico, già approvata nel 2018 e lì inchiodata finora. Ma secondo questo testo di legge la biodinamica è finanziata solo se e in quanto dotata di una certificazione di agricoltura biologica, quindi non aggiunge nulla. Se un’azienda biodinamica non ha certificazione biologica non può ottenere fondi europei per comprare “corno-letame”.

Probabilmente il fatto che la teorizzazione di questa forma di agricoltura è stata fatta all’inizio del secolo XX dal dottor Rudolf Steiner – da qui l’obsoleto – colui che elaborò la filosofia antroposofica, che afferma che la parte spirituale dell’uomo si collega alla parte spirituale dell’universo – ed ecco che arriva l’esoterismo.

Inoltre per praticare una agricoltura biodinamica vera e completa devi utilizzare una serie di preparati di sua invenzione, il vituperato corno letame, ma anche il corno silice e altri, tutti di origine assolutamente naturale, che se non fanno bene non fanno neanche male. Da qui la supposta truffa?!

Anche se in realtà funzionano davvero.

Studi decennali in parcelle sperimentali di serie e prestigiose Università italiane e europee, nonché Scuole di viticoltura affermano infatti che funzionano.

L’Associazione Demeter che è stata ampiamente chiamata in causa, è un’associazione tra produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli, che agisce come organo di autocontrollo. E’ bene sapere che il pre-requisito per potere certificarsi biodinamico e potere utilizzare il marchio Demeter è essere già certificati come biologico.

Infine può essere che i prodotti biodinamici costino di più, ma io preferisco spendere i miei soldi in cibo sano e che fa bene, piuttosto che in medicine.

Onestamente a tutt’oggi non ho ancora letto un libro di Steiner, la filosofia non è nelle mie corde, ma già la prima parte mi ha convinto che la biodinamica fa per me.

Rispetto della natura e dell’uomo, coerenza tra il pensiero e l’azione, ciclo virtuoso e energie rinnovabili, produzioni di alimenti sani e che fanno bene, sostenibilità economica e ambientale, a me bastano.

Secondo me potrebbero bastare anche a voi.

Facendo il mio lavoro, vi consiglio alcuni vini biodinamici, anche se probabilmente li avrete già bevuti senza sapere che lo fossero:

  • Blangè – Langhe Arneis DOC- Ceretto Aziende Vitivinicole
  • Fontanasanta Manzoni Bianco – Vigneti delle Dolomiti IGT – Foradori Azienda Agricola
  • I Probi di Papiano – Romagna Sangiovese Modigliana Riserva DOC – Villa Papiano Soc. Agricola
  • Réserve del Conte – Rosso Vigneti delle Dolomiti IGT – Manincor Soc. Agricola

L'Autore

Alessandra Castelli,

spalle da agricoltura da cui mai si è allontanata in tutta la carriera, anche se è passata dal campo alla scrivania. 

Studi in Scienze Agrarie, si sta attualmente specializzando in agricoltura biodinamica e si occupa di Export del vino italiano in Asia. Presenza fissa alla Cantina Castellucci dal 2008.