
Come orientarsi tra le DOP dei vini d’Italia? Con un’App!
Ti diplomi da sommelier e a mala pena hai imparato a memoria tutte le 76 DOCG d’Italia, ricordando solo le principali DOC, se sei bravo una trentina su 333.
Considerando che ogni DOP prevede diverse tipologie, come riserva, superiore, spumante, vitigni in purezza o in blend, e via dicendo, ci sarebbero da assaggiare 3424 diversi vini italiani, senza contare tutte le sottozone. Probabilmente non ne hai assaggiate più di alcune centinaia.
Cominci a viaggiare in giro per il Bel Paese alla scoperta delle principali zone vitivinicole, salvo poi scoprire che praticamente ovunque vai c’è un vino locale a Denominazione della cui esistenza non avevi la più pallida idea. Forse non lo sai ma in Italia 6 Comuni su 10 sono citati nei disciplinari per la produzione di un vino DOP, un totale di 4672 su 8093.
A questo punto ti si accende il fuoco della sfida e li vuoi assaggiare tutti, vuoi conoscere tutte le minuscole denominazioni nascoste nelle recondite colline dello stivale, nelle valli più lontane o nelle sabbie più ignorate. E come fai?
Come fai a orientarti in quelle zone dove c’è una DOP per ogni vitigno ma la Regione è sempre quella? (Mai stati in Abruzzo?) Come ricordarsi di assaggiare un vino dolce rarissimo del Piemonte quando hai a disposizione molte altre eccellenze dell’Astigiano, a partire dal Brachetto d’Aqui? (Loazzolo ti dice qualcosa?)
Io appena diplomata mi sono fatta tutte queste domande e molte altre. Non sempre ho trovato risposta immediata. L’enotecario di fiducia può aiutare molto ma non è che puoi chiudere il Vinaio in valigia e portarlo con te in viaggio e al ristorante. Allora mi sono inventata Winemapp, un’app che è in grado di rispondere in pochi secondi a tutti questi dubbi.
Probabilmente un’app non ti risolverà la vita ma almeno ti eviterà brutte figure e sarai sempre aggiornato. Ad esempio, se senti parlare di Casetta in Valdadige saprai subito capire che la discussione non è immobiliare ma ampelografica in Terradeiforti. O quando sentirai il vicino di tavolo ordinare un Prosecco Rosé pur rabbrividendo saprai con certezza che esso esiste.
La mia esperienza mi ha insegnato che vale sempre la pena bere vino locale. Se ti piace puoi sempre andare a visitare la cantina che lo produce.
Ordinare un Franciacorta a Portofino può avere anche il suo fascino, ma vuoi mettere la chiccheria di chiedere uno spumante di bianchetta genovese Golfo del Tigullio DOP, magari affinato in fondo al mare!?
Stappare un Barolo ai piedi dell’Etna potrebbe rivelarsi anche estremamente interessante, ma cosa c’è di meglio di farsi portare una Nerello mascalese riserva DOP alla giusta temperatura (vi prego non ambiente se ci sono più di 25°C).
Per alcune DOP rimane il dubbio se la tipicità sia maggiormente legata alla varietà di uva o all’origine geografica ma la trovata di battezzare una località nel bolognese “Pignoletto” per non perdere la tutela della varietà di grechetto gentile mi fa pensare che i due concetti, vigna e vitigni, siano a tal punto inscindibili che il nome della Denominazione non possa che evocarne l’unione. Per quanto riguarda la percezione della qualità da parte del consumatore credo che ci sia ancora molto lavoro da fare.
Trovo però una scelta geniale di marketing il nome di alcune DOP, che richiama suggestioni enologiche di grande fascino.
Castelli di Jesi evoca borghi antichi e vita rurale all’ombra della fortezza, indipendentemente dal fatto che questi castelli esistano o meno.
Le Corti Benedettine del Padovano fanno pensare al vino da messa prodotto con devozione da monaci medievali.
Est! Est! Est! di Montefiascone garantisce trovata qualità nella leggenda da cui nasce il nome: tre punti esclamativi a indicare che qui c’è il vino buono.
Insomma orientarsi tra le DOP dei vini d’Italia non è sempre facile ma con tanta passione per il vino, un po’ di curiosità e Winemapp alla mano si possono fare delle meravigliose scoperte.
L’app è disponibile su App Store e Google Play.

E’ laureata in Economia e ha un Master in Economia della Cooperazione. Ha lavorato molti anni per la grande distribuzione occupandosi di progetti di lotta allo spreco.
Dopo il diploma di Sommelier AIS ha conseguito with Distinction il WSET Level 2 Award in Wines e sta studiando per conseguire il Level 3.
Dal 2020 è membra dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino.
Spera di conseguire presto anche il diploma di Assaggiatrice ufficiale di Olio, covid permettendo.
Collabora con l’Enoteca La Cantina.